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Risoluzione alternativa delle controversie e piattaforme informatiche

Risoluzione alternativa delle controversie e piattaforme informatiche

La tecnologia ha radicalmente cambiato le tradizionali forme di risoluzione delle controversie tra privati.

In molti stati stranieri sono stati sperimentati all’interno dei tribunali nuovi modi di accesso alla giustizia, nonché nuove forme di risoluzione alternativa delle controversie: si pensi fra tutti alle piattaforme di risoluzione delle liti istituite dai principali seller mondiali, quali Amazon e e-Bay.

Sennonché, se è indubbio che la tecnologia spesso è in grado di semplificare e rendere più rapidi i tradizionali meccanismi di risoluzione delle liti, è del pari vero che sta contribuendo a dar vita a nuove forme di controversie in precedenza sconosciute. In precedenza, per acquistare un articolo, occorreva recarsi in negozio per acquistarlo di persona. Ora, è possibile acquistare qualunque bene o finanche qualsivoglia prestazione tramite Internet, il che rende molto più complicato la gestione delle possibili controversie che possono sorgere da questa tipologia di transazioni: se un acquirente ha la residenza in un paese e un venditore ha la sua sede (effettiva o legale) in un altro paese e il mercato che stanno usando per realizzare la transazione è in un paese terzo, diviene infatti assai complicato stabilire chi sia il giudice giurisdizionalmente competente a decidere la controversia e quale sia la normativa ad essa applicabile.

Insomma, lo spostamento della lite nel mondo virtuale obbliga il legislatore a creare nuove regole e nuovi criteri ermeneutici, essendo quelli concepiti per il mondo reale assolutamente inadatti a tal fine.

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